Libro vent’anni Ail Brescia

Non sai mai se un libro, un racconto, tre colonne in cronaca, piaceranno. Scrivere è mettersi ogni volta in gioco. Rendersi vulnerabili, fragili, indifesi nei confronti del giudizio degli “altri”, dei lettori. È cercare, come in questo caso, di immedesimarsi in vicende umane meravigliose e terribili, piangere con chi piange, ridere di sollievo per una storia a lieto fine, vivere insieme i tempi raggelanti dell’attesa.

La lunga vicenda di Ail Brescia merita migliaia di ringraziamenti, vent’anni di “grazie” a tanti, tantissimi. Voglio abbracciare il presidente Navoni, il nostro e mio caro amico Beppe, che di me si è fidato per quest’ultima battaglia di retroguardia e di speranza. E tutte le persone che sono parte viva della struttura del nostro territorio. Loro sono la fonte di ogni ispirazione per un lavoro come questo, i loro volti, che ho imparato a conoscere e il loro cuore, che ho imparato ad amare. Uomini e donne infaticabili e uniche, speciali. Un caro “grazie” a Elena Conter, che mi ha sopportato e ha reso possibile il libro che leggerete, fino alla conclusione di questo viaggio. Forse il migliore tra i tanti della mia vita.