News16/03/2023

Un nuovo sistema di mappaggio per l’ablazione delle aritmie cardiache

Un nuovo sistema di mappaggio per l’ablazione delle aritmie cardiache

Da poco in uso presso l’Istituto Clinico S. Anna e l’Istituto Clinico San Rocco di Ome (Gruppo San Donato), un innovativo sistema di mappaggio per l’ablazione delle aritmie cardiache: un dispositivo del tutto nuovo nel panorama della sanità bresciana. Ad utilizzarlo il dottor Amarild Cuko, responsabile del Servizio di Elettrofisiologia Interventistica e Aritmologia degli Istituti Ospedalieri Bresciani del Gruppo San Donato, tra cui anche l’Istituto Clinico Città di Brescia.

I sistemi di mappaggio tridimensionale sono strumenti tecnologici estremamente avanzati che permettono lo studio accurato delle aritmie cardiache e che vengono utilizzati durante le procedure ablative. L’accuratezza del sistema consente di individuare in modo veloce e preciso l’origine delle aritmie all’interno delle diverse camere cardiache, permettendo poi di poter eseguire, nella stessa seduta, la procedura di ablazione.

Le aritmie più frequentemente sottoposte ad ablazione sono le aritmie sopraventricolari come la fibrillazione atriale, la tachicardia atriale, la tachicardia parossistica sopra ventricolare (TPSV), e alcune aritmie ventricolari come l’extrasistolia ventricolare o la tachicardia ventricolare.

Nello specifico questo sistema consente un mappaggio tridimensionale delle camere cardiache aumentando l’accuratezza del risultato, pur riducendo in maniera importante il tempo di procedura e l’esposizione di paziente ed operatore ai raggi X.

La maggior parte delle procedure ablative sono eseguite su pazienti affetti da fibrillazione atriale. La fibrillazione atriale, infatti, è l’aritmia di gran lunga più comune nei pazienti sopra i 60 anni. Questa aritmia può cronicizzare e causare e/o aggravare patologie cardiovascolari rilevanti come l’ictus e lo scompenso cardiaco. Data la complessità della patologia, l’utilizzo di una tecnica di mappaggio cardiaco ci consente di eseguire un intervento personalizzato sui diversi pazienti, e pertanto più accurato, veloce e con un miglior risultato a distanza di anniha dichiarato il dottor Cuko, responsabile del Servizio di Elettrofisiologia Interventistica e Aritmologia degli Istituti Ospedalieri Bresciani del Gruppo San Donato.

 

Il Gruppo San Donato (GSD), fondato nel 1957, è oggi fra i primi gruppi ospedalieri europei e il primo in Italia. È costituto da 56 sedi, di cui 3 IRCCS (Policlinico San Donato, Ospedale San Raffaele, IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio). Questi numeri si traducono in una capillare presenza in tutte le principali province lombarde (Milano, Monza, Como, Pavia, Bergamo, Brescia), alle quali si aggiunge Bologna. Cura circa 5 milioni di pazienti all’anno, in tutte le specialità riconosciute, essendo tra i leader, a livello nazionale e internazionale, in Cardiochirurgia, Cardiologia, Chirurgia Vascolare, Neurochirurgia, Ortopedia e Cura dell’Obesità. Realizza l’80% dell’attività clinica in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale (SSN). Conta più di 17.000 collaboratori, di cui più di 7.000 medici. Oltre all’eccellenza dell’attività clinica, ciò che rende unico GSD in Europa è la qualità dell’attività di didattica universitaria e di ricerca scientifica: 225 docenti di ruolo, 665 docenti a contratto e circa 1.200 ricercatori, 5.535 studenti, 1.314 specializzandi, 3.414 pubblicazioni scientifiche nell’ultimo anno e 19.142 punti di Impact Factor.

 

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