News25/07/2023

Analisi economico finanziaria delle imprese edili bresciane 2017-2021

Analisi economico finanziaria delle imprese edili bresciane 2017-2021

Continua il periodo d’oro del settore edile bresciano

L’iniziativa imprenditoriale e l’occupazione dell’edilizia bresciana confermano nel quinquennio 2017-2021 la propria parabola ascendente. I dati dell’analisi economico finanziaria delle imprese edili bresciane, studio elaborato da Ance Brescia, insieme alla Camera di Commercio e all’Ordine dei Dottori commercialisti ed Esperti contabili di Brescia, dimostrano come il comparto del costruito locale abbia saputo reagire prontamente alla crisi dell’emergenza sanitaria registrando nel 2021 una crescita del valore aggiunto del 21,5% sul 2020 e superando del 15,8% i livelli pre pandemici. “L’indagine di quest’anno, oltre a confermare quel dinamismo imprenditoriale che tanto caratterizza il nostro territorio, rappresenta chiaramente quanto l’edilizia abbia saputo cogliere le opportunità, come i bonus fiscali, per trasformarle in una leva di crescita.

Fattore quest’ultimo che ha messo in luce tematiche strategiche per il futuro come la sostenibilità e per il quale le imprese si stanno attrezzando per poterlo applicare e generare valore sociale, qualitativo ed economico” dichiara il vicepresidente di Ance Brescia Fabio Rizzinelli in occasione dell’evento di presentazione dei dati dell’analisi. Valutazioni confermate anche dal presidente della Camera di Commercio di Brescia, Roberto Saccone, che ha ricordato: “Il settore delle costruzioni ha avuto un ruolo fondamentale nella crescita complessiva della nostra economia nell’ultimo biennio. Circa un terzo dell’incremento del Pil, infatti, è attribuibile all’edilizia grazie alle ottime performance registrate. Il settore oggi è in prima linea nella sfida principale della sostenibilità che trasformerà il mercato e produrrà un impatto straordinario, spinto anche dalle normative europee. Occorre dunque organizzarsi per far fronte al futuro”.

In aggiunta, il presidente Severino Gritti dell’Ordine dei Dottori commercialisti ed Esperti contabili della provincia di Brescia ha sottolineato: “L’economia non è una scienza esatta, ma è attraverso i numeri che possono essere letti i fenomeni evolutivi delle imprese e la tematica della sostenibilità è argomento chiave che riguarda anche il bilancio finanziario. I punti da valutare sono innumerevoli e occorre, per tale ragione, trovare dei parametri di misurazione, che non possono ridursi in schemi “uguali per tutti”, ma devono saper esprimere il vero valore aggiunto dato da un processo di organizzazione lungo e complesso”.

Dalla fotografia dell’andamento del settore locale svolta su un campione di 13.636 bilanci delle imprese edili, si rileva come gli incentivi per gli interventi sul patrimonio residenziale abbiano stimolato la nascita di nuove attività portando un rimbalzo che ha permesso di chiudere il 2021 con un aumento del 2,1% rispetto al 2020. L’avvio è stato particolarmente vigoroso nei comparti specializzati che includono, in via prevalente, i lavori di demolizione e preparazione del cantiere edile, l’installazione di impianti elettrici, idraulici, sino al completamento e finitura di edifici e altri lavori attinenti. Sviluppo che si riscontra anche nei settori di costruzione di edifici, residenziali e non residenziali, e dei lavori di ingegneria civile. Tuttavia, la crescente richiesta del mercato ha procurato un consistente aumento delle difficoltà nel reperire manodopera specializzata.

Un importante contributo alla crescita segnata dalle imprese edili nel 2021 deriva dall’aumento delle forme organizzative più strutturate. Le società di capitali sono aumentate del 5,8% rispetto al 2020 e del 9,2% rispetto al periodo pre pandemico. Tra il 2017 e il 2021 l’incremento è stato del 14,7%. Nel dettaglio il 74% delle società di capitali a fine 2021 rimane composto da Srl ordinarie, cresciute nel periodo osservato del 13,4%, società a responsabilità limitata semplificata che raggruppano il 12,9% e quelle a socio unico per il 12%. Arretrano le Spa che rappresentano una minoranza dello 0,9%. La ditta individuale resta la forma più diffusa per fare impresa nel settore delle costruzioni, ma nell’ultimo decennio è diminuita progressivamente. A fine 2021 calano del 3,3% in confronto al 2017. Lo stesso periodo è caratterizzato dalla costante riduzione delle società di persone: il 12,8% in meno rispetto al 2017. Tale rimbalzo delle attività d’impresa e il miglioramento dell’attività economica hanno avuto effetti positivi anche sull’occupazione del settore. Nel complesso le ore lavorate nel 2021 dagli operai iscritti alla Cassa edile di Brescia sono state 19,23 milioni, in aumento del 28,5% sul 2020, mentre il numero degli addetti è cresciuto del 21,5% rispetto allo stesso periodo.

Il periodo d’oro si conferma anche nello sviluppo economico del comparto. In termini di valore di produzione le società capitali della provincia esaminate rappresentano il 3,32% del valore nazionale e il 12,80% di quello regionale. Brescia da sola produce valore come l’intera Sicilia o come il Trentino-Alto Adige. Mentre a livello regionale la Lombardia è in testa seguita da Lazio, Veneto ed Emilia Romagna. Dati, quest’ultimi, collegati sia agli incentivi fiscali, ma anche al forte incremento del prezzo delle lavorazioni edili tra l’inizio del 2020 e la fine del 2021. Divario generato dall’aumento dei prezzi delle materie prime a causa della crescente richiesta e della forte influenza delle dinamiche politiche nazionali e internazionali. Su tutti i materiali l’incertezza derivante dalla situazione emergenziale ha portato un incremento costante di quasi tutte le lavorazioni edili, con un conseguente rincaro del costo medio del cantiere edile tipo di nuova realizzazione di immobile residenziale di circa il 17,79%.

In merito all’incremento delle materie prime sul mercato bresciano in particolare, fra il 2020 e il 2021, si segnala l’aumento delle materie ferrose lavorate con un incremento del 75,86% del ferro tondo per cemento, dell’85,68% della rete elettrosaldata e del 74,54% delle travi. Una variazione strettamente collegata sia alle grandi commesse che hanno accentrato la domanda su nazioni come la Cina e Stati Uniti d’America sia a dinamiche politiche e concorrenziali che hanno portato all’apposizione, soprattutto da parte dell’America, di particolari dazi.

Altre lavorazioni hanno avuto incrementi dovuti a dinamiche nazionali, come per esempio il Superbonus, in cui l’offerta è stata condizionata dalla combinazione tra una normativa poco chiara e il boom della domanda. Ne sono chiaro segno l’incremento del prezzo degli isolamenti a cappotto (+33,56%), ponteggi (+69%), serramenti in pvc (+27%), tinteggiatura esterni (+12,17%).

Come anticipato la novità dello studio dell’analisi di quest’anno è il capitolo dedicato interamente alla sostenibilità. Un argomento di forte interesse e attualità nel settore, ma che non ha ancora incontrato nell’edilizia bresciana un mercato pronto a cogliere l’opportunità. Nella pubblicazione, gli esempi disponibili evidenziano una panoramica delle attività svolte dalle aziende in termini di sostenibilità, con un focus particolare sulla riduzione delle emissioni di Co2 e l’adozione di comportamenti rispettosi del pianeta. Si segnala l’impegno di Ance Brescia nella promozione del tema verso le proprie imprese associate, grazie all’attivazione di servizi specifici di accompagnamento alla certificazione ambientale e all’ottenimento del bilancio di sostenibilità.

 

Didascalia foto: da sinistra: Roberto Saccone, presidente della Camera di Commercio di Brescia; Severino Gritti, presidente dell’Ordine dei Dottori commercialisti ed Esperti contabili di Brescia e Fabio Rizzinelli, vicepresidente di Ance Brescia.

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