News16/05/2023

I giovani sono il presente

I giovani sono il presente

Il ruolo chiave dell’Università nel fare sistema per la crescita dell’industria turistica, motore per lo sviluppo del Paese

 

Non è vero che i giovani sono il futuro: i giovani sono il presente. Sono la nostra risorsa oggi, per costruire il futuro. Abbiamo bisogno di voi. E il turismo deve rappresentare una grande opportunità, oltre che il più importante ascensore sociale per la nostra economia. La bellezza del turismo è anche questa: ci consente di crescere sia individualmente, a livello professionale, che come Nazione. Queste sono le prerogative che ci accompagneranno al primo posto dell’industria italiana.” Con queste parole il ministro del Turismo Daniela Santanchè ha rilanciato, proprio da Bergamo, l’obiettivo strategico del Governo di puntare sullo sviluppo del settore turistico come uno dei motori fondamentali per la crescita economica del Paese, a chiusura del convegno “Le direttrici strategiche del turismo” promosso nella mattinata di lunedì 15 maggio dall’Università degli studi di Bergamo nella sala Galeotti del polo economico-giuridico in via dei Caniana.

Gli ultimi dati testimoniano il boom del turismo nella provincia di Bergamo nei primi mesi del 2023, grazie all’effetto traino del titolo di Capitale italiana della Cultura, condiviso con Brescia: secondo il report recentemente diffuso da Visit Bergamo, nel primo trimestre di quest’anno gli arrivi sono cresciuti del 38% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Concentrandosi solo sul capoluogo, la città di Bergamo ha registrato nel primo trimestre 2023 un aumento record di presenze: +21% rispetto al 2019, periodo pre-pandemia, per un totale in valore assoluto di oltre 186.000. Record che si aggiungono ad altri record: quelli dell’aeroporto di Orio al Serio, che punta a chiudere il 2023 superando i 15 milioni di passeggeri.

Il convegno, che ha visto la presenza di diversi rappresentanti delle istituzioni, degli enti locali, delle comunità montane e delle principali associazioni operanti nel mondo del turismo del territorio, oltre al coinvolgimento di un folto gruppo di studenti, ha rappresentato l’occasione per presentare lo stato di avanzamento delle principali direttrici strategiche, e di alcuni dei progetti già in corso di svolgimento, frutto del lavoro svolto nel corso di questi anni dal Tavolo di governance territoriale “Bergamo 2030” coordinato dalla Camera di Commercio con la partecipazione delle istituzioni locali, dell’Università e delle principali associazioni di categoria.

Al convegno sono intervenuti, oltre al ministro Daniela Santanché che ha chiuso i lavori, anche l’assessore al Turismo, Marketing territoriale e Moda di Regione Lombardia Barbara Mazzali, il rettore dell’Università degli studi di Bergamo, Sergio Cavalieri, la prorettrice alla Terza missione e ai rapporti con il territorio Elisabetta Bani, la presidente del corso di laurea magistrale in Planning and Management of Tourism Systems di UniBg Federica Burini, il professor Angelo Di Gregorio, ordinario di Economia e Gestione delle imprese all’Università degli Studi di Milano-Bicocca e presidente del Criet (Centro di ricerca interuniversitario in Economia del territorio), e Filippo Simonetti, membro del Tavolo di governance territoriale “Bergamo 2030”. L’introduzione ai lavori è stata affidata al professor Alessandro Danovi, professore di Economia e Gestione delle imprese all’Università degli studi di Bergamo.

Nel corso del convegno, il professor Angelo Di Gregorio ha presentato il “Piano strategico del turismo 2023-2027”, con cui l’Italia si propone l’ambizioso obiettivo di cambiare la visione percepita del settore, scardinando “quella percezione di artigianalità dominante che talvolta ne mina la reputazione, specialmente a livello internazionale – si legge nel Piano – e viceversa mantenere e valorizzare originalità e unicità”. Secondo il Piano, il turismo va oggi visto come industria e, in quanto tale, “necessita di una programmazione economica pluriennale”, che abbia come faro la transizione verde e quella digitale.

Cinque i pilastri strategici individuati: governance partecipata Stato-Regioni, Innovazione e digitalizzazione dei servizi turistici, qualità ed inclusione per favorire l’accessibilità, formazione in carriere a vocazione turistica, e sostenibilità sociale e ambientale.

Nel corso del loro intervento, la prorettrice Elisabetta Bani e la professoressa Federica Burini hanno evidenziato come la crescita dell’industria turistica debba innanzitutto passare dalla formazione e dalla ricerca sul campo. Per questo l’Università degli studi di Bergamo ha investito molto nei percorsi formativi legati al turismo, che costituiscono un asset consolidato della proposta dell’Ateneo. Sono tre i percorsi a vocazione turistica di UniBg, dal triennio al dottorato di ricerca: si va dal corso di studi triennale in Lingue e Letterature Straniere Moderne con curriculum in Turismo Culturale, al corso di laurea magistrale in Planning Management of Tourism Systems, fino al dottorato di ricerca di tre anni in Studi umanistici transculturali, in cui tra l’altro vengono sviluppati due progetti di ricerca finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, uno sulla “Valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale in Regione Lombardia” e uno sulle “Nuove geografie e nuove aree emergenti per lo sviluppo strategico in provincia di Bergamo”.

“Ringrazio l’Università degli studi di Bergamo che, con l’offerta di percorsi formativi dedicati al turismo, offre un contributo prezioso a questo settore, perché formazione è garanzia di  qualità. La Lombardia è sempre più al centro delle scelte dei turisti, sia italiani che stranieri:  mettiamo a segno primati nel 2022 rispetto alle altre Regioni e nel primo trimestre 2023 abbiamo registrato una crescita del 43% di presenze in più rispetto allo scorso anno. Una grande soddisfazione ma anche una grande responsabilità che come Regione sentiamo, e l’impegno è massimo per continuare su questa strada” ha dichiarato Barbara Mazzali, assessore al Turismo, Marketing territoriale e Moda di Regione Lombardia.

“Indubbiamente le tematiche del turismo giocano un ruolo di primo piano per la nostra Università. Non solo perché il settore turistico è importante per il territorio, ma soprattutto perché da tempo ha consentito di valorizzare le competenze disciplinari presenti in Ateneo orientandole alla creazione di corsi di studio dedicati al turismo, e di sviluppare linee di ricerca nazionali e internazionali in materia di turismo in accordo alle linee del piano strategico recentemente varato dal nostro Ateneo” ha dichiarato Sergio Cavalieri, rettore dell’Università degli studi di Bergamo.

Per le caratteristiche del nostro territorio, l’ambito turistico si trova a intersecare praticamente tutte e quattro le piattaforme tematiche recentemente delineate nel Piano strategico dell’Università degli studi di Bergamo.  Stili di vita, salute e benessere della persona, Patrimoni culturali e creativi, Economie e società sostenibili, Formazione e nuove professionalità. Lo sviluppo di un turismo sostenibile  passa  indubbiamente anche dal ruolo che l’Università saprà svolgere nella sua attività di didattica, di ricerca e di dialogo con il territorio, per valorizzare il patrimonio culturale, per promuovere stili di vita sani che preparino anche ad un invecchiamento attivo, per contribuire a  innescare processi di sviluppo economico in grado di non depauperare risorse ambientali, ma anzi rivitalizzare borghi e zone a rischio spopolamento e per formare operatori che sappiano interpretare tutto ciò anche in ambito turistico”, hanno commentato Elisabetta Bani, prorettrice alla Terza missione e ai rapporti con il territorio, e Federica Burini, presidente del corso di laurea magistrale in Planning and Management of Tourism Systems dell’Università degli studi di Bergamo.

“Il Piano Strategico del Turismo 2023-2027, quale documento programmatico di indirizzo, nel tracciare le linee di sviluppo del prossimo futuro del turismo nel solco delle linee guida europee ed internazionali, segna un importante cambio di passo nella gestione del settore. Esso fornisce, infatti, un assetto unitario, ponendo l’accento su un sistema organizzato per la gestione integrata dell’ecosistema industriale del turismo, composto da una varietà ampia di attori, pubblici e privati, portatori di istanze specifiche cui le policy individuate, sia quali misure trasversali che verticalmente intese nella loro declinazione settoriale, forniscono concrete risposte, espresse in chiave di progettualità. Sullo sfondo, poi, è disegnato un sistema di governance partecipata e condivisa Regioni-Stato, in grado di creare valore reale e diffuso sui territori, promuovendo la transizione verde e digitale del settore ed accrescendo l’esperienza turistica dei viaggiatori” ha dichiarato Angelo Di Gregorio, professore di Economia e Gestione delle imprese all’Università degli Studi di Milano-Bicocca e direttore scientifico del Criet.

“Già prima della pandemia, la Cabina di Regia del Tavolo Bergamo 2030 aveva condiviso obiettivi e strategie per migliorare le condizioni dell’economia, dell’ambiente e della comunità bergamasca, accompagnandone le trasformazioni in coerenza con i goals UN 2030. Ha poi selezionato alcune priorità per la loro inclusione nel PNRR e sta ora concertando le principali azioni volte a rendere più attrattivo il territorio; fra esse, quelle orientate a valorizzare la qualità e accessibilità anche delle aree interne, così come l’offerta di ospitalità delle comunità locali, promuovendo il turismo regionale e internazionale nella sua accezione più integrata, quale motore fondamentale dello sviluppo locale e del suo aggiornamento alle nuove istanze dell’abitare ed ai nuovi obiettivi di resilienza delle comunità e di qualità dei luoghi”, ha commentato Filippo Simonetti, componente del Tavolo di governance territoriale “Bergamo 2030”.

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