Hatis Noit in concerto a Brescia
Mercoledì 15 ottobre a Brescia, MITA Centro Culturale Fondazione Tassara, alle ore 21.00
Affascinante e magnetica artista giapponese, Hatis Noit ha pubblicato il 26 settembre su etichetta Erased Tapes ‘Aura Reworks’, la reinterpretazione del suo acclamato album di debutto del 2022, ‘Aura’, a cura di artisti e collaboratori leggendari, tra cui il padrino dell’ambient Laraaji, il duo hip hop Armand Hammers, i compositori e produttori di musica elettronica Jlin, Alex Somers, William Basinksi, Emel, Matthew Herbert e Yu Su.
‘Aura Reworks’ si apre con una reinterpretazione trascendentale della title-track, ‘Aura’, da parte di Laraaji, praticante di meditazione della risata, mistico e ‘padrino dell’ambient’. La voce inquietante di Hatis ronza e geme in dialogo con i suoi ronzii rimbalzanti su cetra, kalimba e tamburelli accordati a vuoto. Le morbide percussioni organiche sono sostituite da una cassa sciamanica e martellante in ‘Thor’, rielaborata dal dj e produttore Matthew Herbert. Il brano è una devozione giocosa e primordiale, che evoca un rituale acceso al rientro di una pista da ballo. Herbert descrive il brano come “un’allucinazione uditiva in cui tecniche più moderne si fondono con voci dal suono antico”. La rivisitazione di ‘Jomon’ da parte del produttore americano Preservation combina le potenti grida di Hatis Noit, che evocano il periodo preistorico giapponese Jomon, con la voce lenta e ponderata del duo rap newyorkese di culto Armand Hammer su un loop di batteria minimalista. Il risultato è un’audace chiamata alle armi che attraversa migliaia di anni.
L’inquietante reinterpretazione di ‘Angelus Novus’ di Alex Somers frammenta la voce pesante di Hatis, trasformandola in improvvisi blip con effetto ASMR, che rimbalzano con intensità prima di un passaggio brutale e straziante, costringendo l’ascoltatore a fermarsi e respirare. Mentre la traccia di Somers sfuma, i lunghi e morbidi ronzii di Hatis proseguono fino al brano più contemplativo, ‘Inori’, rielaborato dal compositore d’avanguardia William Basinksi, che introduce un delicato pianoforte. La versione originale presenta una registrazione sul campo dell’oceano a solo un chilometro dalla centrale nucleare di Fukushima, distrutta dal terremoto del 2011. Hatis Noit era stata invitata lì per una cerimonia commemorativa che segnava la riapertura dell’area ed il ritorno della popolazione locale nelle proprie abitazioni. Il brano, emozionante e compassionevole, è dedicato alle vite perse a causa dello tsunami del 2011, ma anche ai ricordi che le persone conservano della loro città natale. ‘Aura Reworks’ si chiude con ‘Sir Etok’, un brano inquietante reinterpretato da Emel, la cui voce dialoga con quella di Hatis, mescolando l’arabo con i suoni senza parole, per creare nuove dimensioni.
Hatis Noit è una cantante giapponese di Shiretoko, Hokkaido, ora di base a Londra. Il suo nome d’arte omaggia il folklore della sua terra e significa ‘lo stelo del fiore di loto’, poiché il fiore rappresenta i vivi, mentre la sua radice l’aldilà. Hatis Noit collega i due mondi, capace di muoversi tra il presente e l’aldilà attraversando il passato, la memoria e il subconscio. Tra i suoi fan, si annoverano David Lynch e Rick Rubin. Nel corso degli anni Noit si è esibita in festival di rilevanza mondiale, tra cui Womad, Big Ears Festival, Rewire, oltre che in prestigiose location come il Mutek di Montreal, in Messico e a Tokyo, ricevendo standing ovation ovunque, come ha scritto The Guardian nella sua rubrica ‘ones to watch’, “ha commosso il pubblico fino alle lacrime”.
Dopo aver partorito lo scorso anno, Hatis Noit torna in tour in una serie di prime date che la porteranno anche in Italia per tre appuntamenti ad ottobre. Per info: https://www.hatisnoit.com/