News11/05/2023

Festival dell’Architettura

Festival dell’Architettura

Ereditare, conoscere e curare le Città e i Territori di Bergamo e Brescia

 

Si è tenuta oggi, martedì 9 maggio 2023, presso la sede dell’Ordine degli Architetti di Brescia (via S. Martino della Battaglia, 18) la conferenza stampa di presentazione del FESTIVAL DELL’ARCHITETTURA, in programma dal 22 al 28 maggio 2023, i cui appuntamenti saranno alternati tra le città di Brescia e Bergamo. La manifestazione rappresenta uno degli assi portanti di LOVE ARCHITETTURA, il progetto nato dalla collaborazione tra l’Ordine degli Architetti PPC di Brescia, l’Ordine degli Architetti PPC di Bergamo e la Fondazione Architetti Bergamo nell’ambito dell’evento BERGAMO-BRESCIA CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2023. Sono intervenuti: Stefano Molgora, Presidente dell’Ordine Architetti PPC di Brescia; Alessandra Boccalari, Presidente dell’Ordine Architetti PPC di Bergamo; Stefania Baronio, Segretario dell’Ordine Architetti PPC di Brescia; Paolo Masotti, Segretario dell’Ordine Architetti PPC di Bergamo. Nell’ambito dell’incontro sono state comunicate anche date e modalità per la posa delle prime TARGHE sulle architetture contemporanee selezionate.

LABB – Il FESTIVAL: dal 22 al 28 maggio 2023, 7 giorni tra Bergamo e Brescia con attività di happening rivolti alla cittadinanza intera. Durante le giornate del festival sarà possibile incontrare professionalità differenti che andranno a confrontarsi in merito alle trasformazioni urbane del recente passato, del presente e del futuro ordinate secondo un principio di scala.

Il festival, organizzato attraverso tre percorsi – che si identificano con i seguenti temi principali: EREDITÀ. CONOSCENZA. CURA -, ha come obiettivo la partecipazione e il coinvolgimento sia degli iscritti agli Ordini e del mondo professionistico in generale, sia dei cittadini di oggi e di domani.

Una giornata sarà dedicata alla dimensione MACRO e quindi agli interventi che coinvolgono la trasformazione di ampie parti della città. Saranno poste all’attenzione del pubblico e si dibatterà, per la città di Brescia, in merito ai grandi temi urbani e al valore della parola “vuoto” che sembra ritornare in molte accezioni. A fianco della scala ampia sarà dato spazio, con la collaborazione delle Università di Bergamo e Brescia, alla dimensione MICRO, da raccontare e dibattere con gli amministratori, gli stakeholder coinvolti, i progettisti e gli abitanti. Al centro del confronto sarà posto il valore della trasformazione urbana in termini di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Non mancheranno incursioni multi-artistiche.

Programma Bergamo. Le targhe. Il Festival bergamasco si apre il 22 maggio con l’apposizione delle prime targhe a 3 delle 21 architetture contemporanee appartenenti al patrimonio pubblico della città individuate insieme al Politecnico di Milano: sono l’ex Guardia di Finanza (precedentemente Istituto San Marco, progetto di Luigi Ghò con strutture di Aldo Favini e Domenico Deleidi, 1960-72), il Palazzetto dello Sport (in procinto di diventare la nuova Gamec su progetto di C+S Architetti, originariamente progettato da Giancarlo Eynard con strutture di Luigi Bacci, 1959-62) e il Centro Sportivo Italcementi (Carlo Ravizza con strutture di Carlo Sola, 1963-66). Ogni edificio targato consentirà, attraverso un codice QR disegnato sulla targa, di accedere alla mappa geolocalizzata di tutti gli edifici e a una scheda aggiornata realizzata ad hoc illustrata dagli scatti dedicati realizzati dal fotografo di architettura Marco Introini.

Il Festival. La prima giornata, il 22 maggio dalle 16 alle 19 presso la Sala Mosaico della Camera di Commercio di Bergamo, è dedicata all’eredità del patrimonio architettonico contemporaneo. Curata in collaborazione con il Politecnico di Milano, affronta i temi degli archivi documentali e del valore delle opere esistenti sul territorio, discutendo delle strategie che si possono mettere in campo per la valorizzazione la comprensione ad un vasto pubblico. Propone una tavola rotonda moderata da Paola Pierotti (giornalista PPAN) con: Leyla Ciagà e Federico Deambrosis (Politecnico di Milano e comitato scientifico del Festival), Maria Vittoria Marini Clarelli (dirigente Sezione Periferie e Rigenerazione urbana, Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura), Maria Fratelli (direttrice CASVA-Centro di Alti Studi sulle Arti Visive Milano), Annalisa Rossi (Soprintendente Archivistico della Lombardia, del Veneto e del Trentino Alto-Adige), Margherita Pellino (Fondazione Vico Magistretti), Giuseppe De Luca (Fondazione Legler).

Le due seguenti, il 24 e 26 maggio, sono dedicate alle micro e macro-trasformazioni della città e del territorio, di pianura e montana. Obiettivo: comprendere le modalità del cambiamento e le azioni di rigenerazione del recente passato, presenti e future direttamente dalle voci dei progettisti e degli attori coinvolti. Schema: il racconto e il dialogo su progetti di rigenerazione e momenti di partecipazione e confronto con la cittadinanza.

La dimensione micro, il 24 maggio dalle 16 alle 19 all’Ex chiesa Sant’Agostino Aula Magna dell’Università degli Studi di Bergamo, allargherà lo sguardo al territorio provinciale selezionando progetti dimensionalmente minimi ma dalle importanti capacità rigenerative, che coinvolgono piccole comunità, contro lo spopolamento con processi di valorizzazione degli abitanti e il riuso innovativo di parti di territorio. Curata con la collaborazione dell’Università di Bergamo, “Micro-trasformazioni urbane nella provincia” porta Fulvio Adobati e Monica Resmini a moderare i contributi “Inneschi di rigenerazione urbana: Piazza del Sapere a Sovere e Innovation Hub a Treviglio” (Elio Moschini e Gianluca Gelmini), “Tracce memoriali e “di‑cult heritage”. Arte, architettura, interpretazione” (Chiara Cimoli e Leonardo Zanchi) e “Progettualità nelle terre alte in Bergamo Brescia 2023” (Federica Burini, Gloria Cornolti). Alle 20, “Dialoghi e poesia. Inneschi di rigenerazione urbana: Franco Arminio dialoga con Davide Caselli e Renato Ferlinghetti” invita il poeta, scrittore e paesologo testimone attivo delle dinamiche che coinvolgono i piccoli borghi italiani.

La dimensione macro invece sarà l’oggetto della giornata del 26 maggio, che, ospitata dalle 16 alle 19 dall’I.lab Italcementi al Kilometro Rosso, affronterà i temi inerenti la trasformazione della città pubblica dalle strategie generali di pianificazione fino ad affrontare nel concreto due macro-trasformazioni importanti della città. “Macro-trasformazioni nel progetto della città pubblica”, realizzata con il supporto e la collaborazione del Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori (Cnappc) discute dei progetti della Nuova stazione di Bergamo e della nuova Gamec con i loro progettisti Cino Zucchi (CZA Architetti) e C+S Architetti (Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini) e con Giuseppe Cappochin (Dipartimento Rigenerazione urbana Cnappc), Alessandra Ferrari (Dipartimento Cultura e promozione dell’architetto Cnappc) e Francesco Valesini (assessore alla Rigenerazione urbana del Comune Bergamo), moderati da Paola Pierotti (giornalista PPAN). La giornata si apre, alle ore 10, al Palazzo della Libertà, in via Norberto Duzioni, con la visita guidata alla mostra “BG23 visioni per un futuro presente”, curata da Luca Molinari con Federica Rasenti.

Programma Brescia. Il 23 maggio, giornata di apertura, alla sede dell’Ordine di Brescia è previsto un tavolo tecnico avente a tema “CURARE:  Le possibilità del vuoto”. L’incontro vuole essere un’occasione di confronto tra tecnici sul futuro del patrimonio edificato e sul valore della rigenerazione urbana come strategia di trasformazione della città senza consumo di suolo. Verranno indagati gli spazi abbandonati o sottoutilizzati che sempre di più stanno connotando non solo la dimensione urbana ma anche quella edilizia. Considerando che l’evento pandemico ha evidenziato lo spostamento di attività dal mondo reale al mondo virtuale, lasciando sul territorio una teoria di spazi vuoti che si aggiunge ai grandi vuoti urbani già consolidati, verranno approfonditi alcuni casi esemplari sia per valutare gli interventi virtuosi già attuati, sia per immaginare nuovi scenari di recupero per la città futura. Tra gli altri interverranno, per il Consiglio nazionale degli Architetti PPC CNAPPC, l’arch. Alessandra Ferrari, Dipartimento Cultura e promozione dell’Architetto, l’arch. Tiziana Campus, Vicepresidente e responsabile Dipartimento Lavori pubblici, ONSAI e Concorsi, nonché l’ing. Massimo Babudri, Direzione Servizi al Patrimonio Agenzia del Demanio e l’arch. Massimo Magnani, Dirigente Area Programmazione territoriale progetti speciali Comune di Reggio Emilia Studio.

La seconda giornata, “CONOSCERE: La città del 2320”, si terrà il 25 maggio e sarà dedicata agli studenti delle scuole superiori. In mattinata è prevista la visita alla mostra promossa dall’assessorato all’Urbanistica del Comune di Brescia “Brescia, visioni per un futuro presente”, accompagnati dal curatore prof. Arch. Alberto Ferlenga. Seguirà il confronto tra le classi condotto in collaborazione con l’Università di Brescia presso la Camera di Commercio di Brescia. L’obiettivo è quello di aiutare i ragazzi a conoscere le trasformazioni in atto e immaginare le città e i territori di domani, comprendere come stanno cambiando le nostre città e i nostri territori e quali processi di rigenerazione li caratterizzano. In serata si terrà inoltre l’incontro Archilounge “I giovani progettisti si confrontano con il patrimonio esistente”, organizzato dalla Commissione Iunior, Giovani e Accesso alla Formazione dell’Ordine degli Architetti PP e C della Provincia di Brescia.

L’ultima giornata bresciana, il 27 maggio, cercherà invece di coinvolgere una più ampia platea sul tema “EREDITARE: Ri-conosciamo la città”, promuovendo vari e diversificati eventi. All’avvio è prevista la posa delle prime targhe identificative degli edifici di valore architettonico e culturale realizzati dal 1945 al 1980. Le targhe, predisposte grazie ad un accordo di ricerca scientifica con il Politecnico di Milano, conterranno una breve informativa di base sull’opera e un QR Code che rimanda per i dettagli al sito www.lovearchitetturabgbs.it.

I primi quattro edifici individuati a Brescia sono: la scuola media C. Colombo (Giacomo Mutti, 1955-1960), la sede della Camera di Commercio (Bruno Fedrigolli – capogruppo, Armellini V., Berlucchi F., Berlucchi R., Corona E., Sugari A., Visconti F., 1961-1967), il Museo di Scienze Naturali (Graziano Piovanelli, Mario Serino, 1974), la sede Inail (Paolo Dabbeni, 1973-1983).

In seguito verranno interessati gli altri edifici della città: la sede dei servizi municipalizzati di via Lamarmora (Lauro Boselli, Andrea Piovani, 1963), l’allestimento del Museo delle Armi Luigi Marzoli (Carlo Scarpa; Francesco Rovetta; Arrigo Rudi, 1971-1988), l’autosilo 1 di via Vittorio Emanuele II (Giuseppe Arrivabene, Mario Moretti, Enzo Ragni, Antonio Taini, 1971), la Facoltà di Ingegneria (Paolo Dabbeni, Franco Dotti, Leonardo Benevolo, Alberto Imbriani, Silvano Tintori, 1975, la scuola elementare S. Quasimodo (Giovanni Ennio Mori, Flavio Rubagotti, Idra A., Passi F., 1973). Nel territorio provinciale invece, gli altri 6: la Parrocchia di S. Filastrio a Roccafranca (Mario Cereghini, Guido Alberti, 1945-1954), la scuola materna Morelli Rebusca a Muscoline (Gabriele Mucchi, 1950-1954), la chiesa del Convento Alpino Frencescano al Passo del Tonale di Ponte di Legno (Giovanni Muzio, 1956), la chiesa di San Francesco a Colombare di Sirmione (Gianfranco Poli, 1965-1969), la palestra della sucola media Catullo di Desenzano del Garda (Bruno Fedrigolli, Studio Migliacci e Villa, 1967), il cimitero di Moniga del Garda (Fausto Bontempi, 1978-1985). Nel merito dell’architettura moderna individuata, nel pomeriggio si terrà un dibattito con l’arch. Federico Deambrosis, Professore Politecnico di Milano, e l’arch. Andrea Costa, segretariato regionale MIBACT per la Lombardia.

Completano il palinsesto del giorno, un convegno aperto agli iscritti (VISIONARE: Dialoghi di architettura) e nel pomeriggio, la presentazione del libro VISIONI DI BRESCIA – immagini della città scomparsa e della città mai apparsa”, alla presenza dell’autore, Franco Robecchi. In chiusura, verranno presentati i lavori di fotografia eseguiti dagli studenti dell’accademia LABA di Brescia, in collaborazione con la prof.ssa Giovanna Magri. Gli alunni sono stati invitati a fotografare e interpretare gli esempi di architettura del dopoguerra.

I tre appuntamenti del 23, 25 e 27 maggio si concluderanno con un aperitivo conviviale.

28 Maggio Brescia e Bergamo. Il 28 maggio, la giornata conclusiva, costituirà una sintesi della settimana in occasione della quale gli Ordini degli Architetti di Brescia e Bergamo organizzeranno momenti di confronto nei luoghi di confine individuati sull’asse del fiume Oglio (Palazzolo s/O e Castelli Calepio). In particolare, verrà presentato il concorso internazionale dal titolo “ARCHITETTURALOVERS: IL CONCORSO! – Nuovi progetti per curare la città“, che premierà i progetti realizzati fino al 31 dicembre 2022, di qualunque provenienza geografica, aventi ad oggetto la sostituzione (demolizione e ricostruzione), la conservazione e la valorizzazione dell’esistente. La premiazione è prevista a ottobre nella città di Porto (Portogallo). Le iniziative sono promosse in collaborazione con l’Università degli Studi di Brescia, il Politecnico di Milano e la Facoltà di Architettura dell’Università di Porto.

LABB – LOVE ARCHITETTURA. Il progetto LOVE ARCHITETTURA nasce dalla collaborazione tra Ordine Architetti PPC di BG, Ordine Architetti PPC di BS e Fondazione Architetti BG per attivare un processo di promozione dell’architettura nell’ambito dell’evento BG-BS CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2023.

Il progetto vuole rimettere al centro gli abitanti e renderli consapevoli dell’identità locale per garantire che il patrimonio che abbiamo ereditato possa essere trasmesso alle generazioni future e possa costruire oggi un presente prossimo di rinnovata qualità, sostenibilità e bellezza: dare valore anche al passato recente, conoscere le trasformazioni in atto e immaginare le città e i territori di domani. È anche un’occasione per provare a immaginare le strategie per adeguare il nostro vivere ai cambiamenti climatici, tecnologici e relazionali; per simulare l’aspetto della città futura ipotizzando quali opere, tra quelle realizzate nel XX secolo, potranno rivestire il ruolo di “monumenti” nella metropoli del domani.

LOVE ARCHITETTURA si sviluppa lungo tre direttrici: ereditare, conoscere e curare.

EREDITÀ. Love Architettura è un’occasione per valorizzare quanto abbiamo ereditato dalle architetture del dopoguerra (dal 1945 al 1980). Attraverso l’analisi e la divulgazione della storia dell’Architettura italiana del Novecento, renderemo consapevoli gli abitanti della bellezza delle opere architettoniche del territorio. Le architetture prese in esame sono quelle dal 1945 al 1980: sono 37 sul territorio bresciano; da queste si possono estrarre i geni o fattori ereditari da custodire e poi condividere come esemplari per le future trasformazioni urbane.

CONOSCENZA. Love Architettura è anche un progetto di formazione, perché all’interno del format saranno organizzati workshop, seminari e incontri per condividere teorie ed esempi di buona pratica. I momenti di confronto saranno organizzati con la partecipazione dei cittadini, ma anche con gli studenti delle scuole superiori e delle università italiane e straniere, per estendere il dibattito e verificare lo stato di fatto in altre zone.

CURA. Love Architettura mira nel lungo termine a sviluppare un pensiero rivolto al futuro che si compone di un atteggiamento critico nei confronti del presente e di una proiezione verso quello che ancora non c’è, con la consapevolezza che professionisti e cittadini possono dare un contributo fondamentale alla realizzazione del patrimonio storico delle due città, con un ruolo attivo nella definizione dei territori del futuro.

Tutti i dettagli e gli aggiornamenti sono disponibili sul sito www.lovearchitetturabgbs.it.

PATROCINI, SUPPORTI E SPONSOR

LABB – LOVE ARCHITETTURA BG BS ha il patrocinio di: Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori e Consulta Regionale Lombarda degli Ordini degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori

A Bergamo

È realizzato con la collaborazione di: Università degli Studi di Bergamo, Politecnico di Milano, Facoltà di Architettura dell’Università di Porto (Portogallo)

Ha il supporto di: Provincia di Bergamo, Comune di Bergamo, Camera di Commercio di Bergamo, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bergamo, Ordine dei periti industriali della Provincia di Bergamo, Ance Bergamo, Confartigianato Bergamo, Pandemonium Teatro

A Brescia

È realizzato con la collaborazione di: Università degli Studi di Brescia, Politecnico di Milano, Facoltà di Architettura dell’Università di Porto (Portogallo)

Ha il supporto di: Provincia di Brescia, Comune di Brescia, Comune di Palazzolo sull’Oglio, Fondazione Brescia Musei, Fondazione ASM, Gruppo A2A, Camera di Commercio di Brescia, Confesercenti della Lombardia Orientale, ANCE Brescia, Ordine Ingegneri di Brescia

La manifestazione Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 vede Intesa Sanpaolo e A2A nel ruolo di Main Partner, Brembo nel ruolo di Partner di Sistema, Ferrovie dello Stato Italiane e SACBO quali Partner di Area. Il Ministero della Cultura e Regione Lombardia sono partner istituzionali insieme a Fondazione Cariplo, Fondazione della Comunità Bresciana e Fondazione della Comunità Bergamasca.

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