News30/10/2025

A Brescia imprese, università e istituzioni insieme per il futuro del Made in Italy

A Brescia imprese, università e istituzioni insieme per il futuro del Made in Italy

Nella sede di Confindustria Brescia, MICS porta il confronto su digitale, sostenibilità e competenze: oltre 1.000 ricercatori coinvolti, 146 progetti attivi in 8 aree tematiche di cui 20 guidati dall’Università di Brescia per accelerare l’innovazione del Made in Italy.

 

Imprenditori, accademici e rappresentanti delle istituzioni hanno partecipato questa mattina all’ultima tappa del Roadshow di MICS – Made in Italy Circolare e Sostenibile, Partenariato Esteso finanziato dal MUR (Ministero dell’Università e della Ricerca) con fondi PNRR e coordinato dal Politecnico di Milano, ospitata nella cornice di Confindustria Brescia.

MICS rappresenta oggi il più grande progetto di ricerca mai finanziato in Italia dedicato al Made in Italy: con oltre 1.000 ricercatori coinvolti, 146 progetti di ricerca attivi in 8 aree tematiche e il contributo di 12 università italiane e del CNR, MICS unisce ricerca pubblica, imprese e istituzioni per costruire un modello industriale fondato su digitalizzazione, circolarità e sostenibilità.

Il progetto ha già prodotto risultati concreti – dai brevetti industriali ai casi applicativi nelle imprese – fino alla creazione di 20 progetti guidati o co-coordinati dall’Università di Brescia, che si conferma uno dei poli più attivi del programma. Tra questi figurano “Amélie”, dedicato al riciclo delle batterie esauste al litio tramite una tecnologia a microonde brevettata, e “Digital Reed for Smart Product”, sviluppato in collaborazione con Scm Group, che utilizza il machine learning per migliorare la precisione dei sistemi di produzione flessibili.

Questa tappa bresciana del roadshow ha messo in luce come il lavoro congiunto tra università, aziende ed enti territoriali possa tradursi in crescita reale, nuove competenze e tecnologie abilitanti per la manifattura del futuro.

Innovazione e alleanze per il futuro del manifatturiero lombardo

Promosso con il supporto organizzativo delle Case del Made in Italy, l’evento – dal titolo “Tecnologie, alleanze e nuove opportunità per l’industria che non si arrende” – ha riunito università, imprese e istituzioni per un confronto aperto su trasformazione digitale, ricerca applicata e formazione tecnica come leve strategiche per la crescita del sistema produttivo.

Ad aprire i lavori, i saluti istituzionali di Paolo Streparava, Presidente di Confindustria Brescia e Francesco Castelli, Rettore dell’Università di Brescia, che hanno sottolineato il valore della collaborazione tra mondo produttivo, accademico e istituzionale come leva per la crescita del territorio. L’incontro ha posto l’accento sull’importanza di rafforzare il legame tra ricerca e impresa per accelerare i processi di innovazione digitale, sul ruolo strategico della formazione tecnica e universitaria nel colmare il mismatch di competenze e sulla necessità di costruire ecosistemi industriali sostenibili e interconnessi.

Paolo Streparava, Presidente di Confindustria Brescia ha aggiunto: “La manifattura, soprattutto quella lombarda, rappresenta un pilastro per il Paese: genera il 25% del gettito Irpef nazionale ed è seconda solo al Lazio per contributo economico. Questa tappa parla delle sfide e delle scommesse che attendono imprese, imprenditori e persone che lavorano ogni giorno. Spesso cerchiamo super esperti di intelligenza artificiale, ma dopo pochi mesi le conoscenze diventano già vecchie: l’università ci prepara a studiare, ma la vera sfida è continuare ad apprendere. Quando si costruiscono contesti in cui convivono esperienze e modi di pensare diversi, cresce la capacità di innovare. Lo abbiamo sperimentato direttamente nelle aziende, mettendo insieme giovani neolaureati e professionisti esperti: da questo confronto sono nate idee eccellenti. Il vero cambiamento nasce dal dialogo e dalla contaminazione – come accade in MICS, che ha già dato vita a decine di progetti concreti.”

Francesco Castelli ha commentato: “Il mondo del lavoro si modifica in continuazione, e il nostro ruolo come università è quello di preparare le persone ad affrontare il cambiamento senza paura. L’evoluzione delle tecnologie è talmente rapida che, dopo pochi mesi, ciò che si è appreso rischia di essere già superato. L’università deve abituare non solo alla riflessione, ma anche al cambiamento, e non bisogna mai averne paura. Il rapporto tra università, enti di ricerca e mondo industriale è fondamentale. Lo scorso luglio, a Roma, il presidente Orsini ha ribadito la volontà di Confindustria di credere nelle università, soprattutto in quelle tradizionali, e questo per noi è un segnale importante. Infine, una nota di orgoglio: i recenti ranking internazionali hanno posizionato l’Università di Brescia al primo posto in Italia tra le università pubbliche, parametrato al numero dei nostri ricercatori. È la conferma che possiamo essere un partner di riferimento per il mondo imprenditoriale e continueremo a impegnarci al nostro meglio.”

A seguire, l’introduzione di Marco Taisch, Presidente, Partenariato Esteso MICS-Made in Italy Circolare e Sostenibile, che ha evidenziato come il progetto rappresenti un’occasione unica per unire università, centri di ricerca e imprese in un percorso condiviso di innovazione: “Quando parliamo di Made in Italy in MICS, intendiamo tre dei suoi pilastri: abbigliamento, arredamento e soprattutto automazione. Questi settori, insieme ai servizi collegati, rappresentano oltre il 50% del PIL e della forza lavoro del Paese. Con il progetto MICS, il più grande mai finanziato in Italia sul Made in Italy, abbiamo unito dodici università e decine di imprese per costruire un modello industriale nuovo, digitale, sostenibile e circolare. L’unico modo per difendere davvero il Made in Italy è innovare e non basta solamente proteggere marchi o brevetti: serve un approccio proattivo, imprenditivo, capace di guidare il futuro. Per questo, stiamo lavorando con i Ministeri dell’Università e Ricerca, delle Imprese e del Made in Italy e dell’Ambiente per definire un piano strategico che presenteremo a dicembre. MICS ha messo insieme mille persone, cento progetti e una straordinaria potenza di idee: ora vogliamo metterla al servizio del Paese, creando un grande “team tech” che unisca imprese, ricerca e politica in una visione comune di competitività, produttività e innovazione manifatturiera.”

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