News13/05/2022

Rossini celebra il centenario dalla nascita

Rossini celebra il centenario dalla nascita

Si è tenuto il 12 maggio presso le Officine del Volo a Milano l’evento di celebrazione dei cento anni dalla nascita di Emilio Rossini: invitati per l’occasione l’artista internazionale Michael Raivard e il professor Paolo Mieli.

Il 6 dicembre 1921 nasceva a Sedrina (BG) Emilio Rossini, fondatore dell’omonima azienda, eccellenza italiana che dal 1969 veste con stile, comfort e sicurezza il lavoro di ogni professionista. Per celebrare questa sentita ricorrenza la famiglia Rossini ha voluto organizzare un evento speciale: occasione importante per far sì che il ricordo di un passato glorioso diventi la scintilla di un grande futuro.

Gli interventi sono stati mediati dal professor Paolo Mieli, giornalista, saggista ed opinionista, esperto di storia e politica. L’evento è stato coronato dalla spettacolare performance dell’artista internazionale Michael Raivard, ideatore del Glitter Portrait: la sua particolare tecnica pittorica, di grande impatto, ha suscitato emozione tra gli spettatori e portato alla realizzazione di tre originalissimi ritratti di Emilio Rossini direttamente sul tessuto firmato Rossini.

Durante la mattinata, inoltre, si sono susseguiti i racconti dei figli del fondatore Wilma, Tiziana e Marco Rossini, che hanno ripercorso momenti significativi della vita del padre ricordandone la genialità che lo ha reso protagonista dell’imprenditoria italiana, ma anche la semplicità e l’umiltà che non hanno mai smesso di contraddistinguerlo.

Marco Rossini, Presidente e AD di Rossini, ha dunque presentato l’azienda e ripercorso la sua storia: tutto ebbe inizio nel 1969 a Valpiana, piccolo comune vicino a Bergamo, dove il parroco chiese a Emilio Rossini di inventarsi un business per dare lavoro alla sua comunità. Certo non si aspettava che dall’idea di cucire e rattoppare gli abiti di altre persone sarebbe nata un’impresa che oggi supera i 30 milioni di fatturato e può contare un centinaio di collaboratori.

Nonostante la crisi degli anni Settanta Rossini è riuscita a crescere, diventando un punto di riferimento per l’abbigliamento professionale, tanto che nel 1990 si è dovuta trasferire dalla Val Brembana a Bergamo, per la necessità di avere maggiore spazio per i numerosi nuovi prodotti. Già nel 2001 poi, con grande lungimiranza, l’azienda si è dotata di un programma di gestione ordini totalmente automatizzato e gestito in radiofrequenza. La crescita è stata rapida: nel 2009 è avvenuto il secondo trasferimento, a Seriate, in una sede da 20 mila metri quadrati coperti più 2500 mq di uffici.

L’attività non si è arrestata nemmeno di fronte all’emergenza sanitaria: nel maggio 2020 Rossini ha prodotto una tuta anti-covid totalmente made in Italy e distribuito mascherine chirurgiche con un quarto velo. La vendita di questi prodotti ha permesso di compensare in parte gli effetti dello stop forzato, con risultati di vendita molto positivi nel panorama generale.

A giugno 2021 la società ha poi acquisito Giblor’s, azienda di Carpi leader del settore Ho.Re.Ca e specializzata in giacche da cuoco, prodotti per il wellness, divise per medici e dentisti. Rossini ha così chiuso il 2021 con un fatturato di 32 milioni, cifra di molto superiore anche al 2019, e l’aggregazione delle due aziende ha permesso al gruppo di raggiungere i 42 milioni di fatturato.

“I progetti futuri riguardano sostenibilità, innovazione continua e crescita, soprattutto all’estero: alla fiera di Düsseldorf, la più importante del settore, abbiamo presentato con orgoglio l’innovativa linea di abbigliamento Re-use Re-work, realizzata con poliestere riciclato derivante dalle bottiglie di plastica a fine vita. Per quanto riguarda il mercato, abbiamo registrato il 95% delle vendite in Italia, ma l’obiettivo è di aumentare la quota estera fino al 7% e sfondare, come gruppo, il tetto dei 50 milioni di fatturato già nel 2022” ha risposto Marco Rossini, interrogato da Paolo Mieli sul futuro dell’azienda di famiglia.

 

indietro
Made by Publifarm