News29/05/2025

Partite IVA: tra sfide fiscali e voglia di innovazione

Partite IVA: tra sfide fiscali e voglia di innovazione

Partite IVA: tra sfide fiscali e voglia di innovazione, ecco cosa desiderano davvero gli autonomi italiani.

Un “superpotere” per le finanze? Il 29% vorrebbe ottimizzare automaticamente le tasse, il 22% prevedere il mercato, mentre il 19% non vuole pagare le spese bancarie. Ecco i dati della ricerca ING People Insights Lab – realizzata in collaborazione con YouGov.

 

Quali strumenti servono oggi per supportare concretamente i lavoratori autonomi italiani? Se n’è parlato oggi a Bergamo, presso la Camera di Commercio, nell’ambito dell’evento “JDL Talks: Idee che fanno imprese”, che rientra nell’ambito delle attività di Job Digital Lab, il programma promosso da ING Italia e Fondazione Mondo Digitale ETS per sviluppare e potenziare le competenze digitali.

Un’occasione di confronto con esperti, imprenditori e professionisti, che ha visto anche l’erogazione del percorso formativo “Innovare in sicurezza: IA Generativa e Cybersecurity per il futuro delle imprese”, dedicato a esplorare il potenziale dell’intelligenza artificiale al servizio dell’imprenditorialità locale.

L’iniziativa prende spunto dai dati della nuova indagine ING People Insight Lab, realizzata in collaborazione con YouGov, che fotografa le sfide, le aspirazioni e le emozioni di oltre 500 titolari di Partita IVA in Italia. Dall’incertezza fiscale al desiderio di automazione e semplificazione, fino al crescente interesse per strumenti digitali evoluti: un mondo professionale in trasformazione, che chiede oggi più che mai soluzioni concrete, flessibili e innovative.

Identikit dell’autonomo: stabile, maturo e sempre più motivato dalla libertà

Il 48% dei lavoratori autonomi italiani ha aperto la propria Partita IVA da oltre 10 anni: un dato che racconta una realtà consolidata, fatta di professionisti con esperienza. La maggioranza di questa fascia ha più di 55 anni (62%) e, in prevalenza, è composta da uomini (58%).

Tuttavia, tra chi ha aperto la Partita IVA negli ultimi sei anni, emergono motivazioni nuove, anche se il 53% ha comunque dichiarato di averla aperta per necessità lavorative: il 28% ha scelto questa strada per ricollocarsi nel mercato del lavoro, il 24% per cercare maggiore libertà professionale, e il 14% con l’obiettivo di migliorare la propria situazione economica. Segno che l’apertura della Partita IVA non è più solo un obbligo, ma sempre più spesso una scelta di autonomia e crescita personale.

Regime forfetario: semplice, ma non per tutti consigliabile

Due terzi dei lavoratori autonomi scelgono il regime forfetario, apprezzandone l’aliquota agevolata e la semplificazione contabile. Ma nonostante questi vantaggi, solo 1 su 3 consiglierebbe ad altri di aprire una Partita IVA. A frenare è la percezione di un sistema ancora troppo complesso e oneroso da gestire. Un segnale importante, che invita a rendere l’esperienza dell’autonomia professionale più accessibile e sostenibile per tutti.

Tasse, burocrazia e ansia: la pressione fiscale si fa sentire

Il 57% degli autonomi indica l’incertezza economica come principale fonte di preoccupazione, seguita da burocrazia e adempimenti fiscali. Queste sfide quotidiane si riflettono anche sul piano emotivo: il 48% prova ansia pensando alla propria situazione finanziaria, mentre solo il 49% riesce a mantenere un atteggiamento positivo. Non sorprende, allora, che tra i desideri “impossibili”, molti sognino un superpotere: il 29% vorrebbe ottimizzare automaticamente le tasse, il 22% prevedere le fluttuazioni del mercato e il 19% eliminare del tutto le spese bancarie.

Sogni digitali: l’automazione fiscale è il “superpotere” più ambito

Sotto la pressione fiscale, cresce il desiderio di strumenti smart. Si fa spazio, in modo chiaro, una nuova consapevolezza: per vivere meglio la propria professione servono più soluzioni semplici, personalizzabili e capaci di semplificare davvero la gestione del denaro.

Digitalizzazione ancora lenta, ma cresce la voglia di innovare

Solo il 15% degli autonomi ha avviato nuove attività digitali da quando lavora in proprio, ma il desiderio di innovare è forte. Infatti, il 51% sogna un’esperienza di gestione del conto business completamente digitale, con servizi integrati a supporto della propria attività. Il cambiamento è in atto, spinto dalla ricerca di efficienza, autonomia e nuove opportunità.

Conti business: interesse per tassi promozionali che valorizzino il denaro depositato

Il 38% dei lavoratori autonomi utilizza un conto business dedicato, e la maggior parte dedica fino a 5 ore al mese alla sua gestione. I risparmi vengono destinati a spese quotidiane, lasciati fermi sul conto o investiti. Tuttavia, il 74% degli autonomi con un conto business è interessato a tassi promozionali per valorizzare il denaro depositato, segno che la ricerca di rendimento è viva. Le principali preoccupazioni restano legate ai costi: più di due su tre temono di pagare troppo per i servizi. Meno rilevanti, invece, gli aspetti legati alla sicurezza e all’assistenza, oggi percepiti come più stabili.

Conti digitali: chi li usa li apprezza, chi non li ha è ancora diffidente

Solo il 54% dei possessori di conto business ha scelto una versione digitale. Tra coloro che non l’hanno fatto, il 50% non intende adottarla a breve. Chi invece ha fatto il salto, racconta benefici concreti: gestione autonoma, risparmio di tempo, maggiore controllo. C’è però spazio per migliorare: maggiore trasparenza sui costi, funzionalità più complete e – per alcuni – la possibilità di avere un POS incluso nel servizio.

AI per le finanze? Curiosità, ma anche scetticismo

L’intelligenza artificiale incuriosisce, ma ancora non convince pienamente: solo 1 autonomo su 4 è disposto a sperimentarla per gestire il conto o ricevere consulenze personalizzate. Il 27% non si fida, mentre il resto si dichiara indeciso o poco informato. Il potenziale c’è, ma per attivarlo serve costruire fiducia: chiarezza, sicurezza e vantaggi reali sono le leve su cui lavorare per rendere l’AI una vera risorsa al servizio della finanza personale.

Autonomi tra ansia e speranza: chiedono soluzioni concrete, non promesse

L’instabilità economica e il carico fiscale generano sentimenti contrastanti: il 48% prova ansia, ma il 49% coltiva anche emozioni positive. In questo equilibrio tra fatica e fiducia, il messaggio è chiaro: serve più semplicità, più valore, più strumenti concreti per affrontare con serenità la propria attività. Perché dietro ogni Partita IVA c’è una storia di lavoro, coraggio e ambizione che merita di essere sostenuta.

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