NewMED: un nuovo programma di formazione

NewMED: un nuovo programma di formazione che arricchisce i corsi di studio di Medicina e Chirurgia delle Università Milano-Bicocca e di Bergamo.
È stato presentato quest’oggi presso il Digital Health Lab del Campus di Ingegneria di Dalmine dell’Università degli studi di Bergamo NewMED, il nuovo programma formativo integrativo per studentesse e studenti dei corsi di studio in Medicina e Chirurgia, progettato per rispondere alle sfide emergenti della sanità del futuro.
L’iniziativa è promossa da Università degli Studi di Milano-Bicocca e Università degli studi di Bergamo, in collaborazione con ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo, Fondazione Europea di Ricerca Biomedica FERB Onlus e Fondazione ANTHEM.
All’evento di presentazione sono intervenuti: Giovanna Iannantuoni, rettrice Università degli Studi di Milano-Bicocca e presidente CRUI, Sergio Cavalieri, rettore Università degli studi di Bergamo, Francesco Locati, direttore generale ASST Papa Giovanni XXIII, Franco Cammarota, presidente FERB Onlus, Stefano Paleari, presidente Fondazione ANTHEM, Alessandra Gallone, componente del Consiglio di Amministrazione di Fondazione ANTHEM, in rappresentanza del Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini.
Presenti anche Claudia Maria Terzi, assessore Infrastrutture e Opere Pubbliche di Regione Lombardia e Francesco Bramani, sindaco di Dalmine, Elena Carnevali, sindaca di Bergamo.
NewMED nasce per arricchire il percorso di studi tradizionale delle Scuole di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca e dell’Università degli studi di Bergamo, in collaborazione con ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo, con una formazione trasversale e multidisciplinare che integra competenze economiche, gestionali, tecnologiche e organizzative.
È un’iniziativa unica in Italia, che intende formare una nuova generazione di medici capaci di comprendere e governare i profondi cambiamenti che stanno trasformando il mondo della salute: l’evoluzione tecnologica, la transizione digitale, l’integrazione tra medicina ospedaliera e territoriale, la crescente centralità della cronicità e della personalizzazione delle cure.