A Bergamo il regista Amadei per I NIPOTI DEI FIORI

Martedì 10 giugno a Bergamo il regista Aureliano Amadei in dialogo con lo scrittore Cristian Ceresoli in occasione della presentazione de I NIPOTI DEI FIORI.
I NIPOTI DEI FIORI è un racconto corale, intimo e affascinante che, attraverso i ricordi di una generazione, ci regala una prospettiva inedita sulla controcultura hippie, sugli anni Settanta, i figli dei fiori e i figli dei figli dei fiori.
I nipoti dei fiori inaugura il programma estivo di CINEMA ALL’APERTO ARENA SANTA LUCIA 2025, Il Cinema sotto le stelle a Bergamo nel suggestivo chiostro di via Santa Lucia 14. Dal 10 giugno fino a fine agosto 2025. Scopri il programma QUI
In caso di maltempo la proiezione viene spostata presso Cinema Conca Verde
Un documentario che mescola testimonianze e filmati d’archivio per parlare di un’energia anticonformista che sembra non esistere più.
Hanno nomi bizzarri, dal punto di vista dell’anagrafe italiana: Ram, Tdzaddi, Yesan, Icaro, Hiram, Amaranta. Hanno viaggiato molto da bambini, soprattutto in India e Nepal, ma anche in Brasile, Perù, Egitto, Cipro, Africa subsahariana: e non l’hanno fatto in resort attrezzati, bensì in situazioni estreme, ospitati da amicizie occasionali, seguendo il percorso di conoscenza dei genitori.
Sono i figli dei figli dei fiori, come direbbe Francesco De Gregori, quelli che negli anni Settanta venivano definiti hippie, capelloni o fricchettoni. Sperimentavano droghe (e per molti l’eroina è stata fatale), hanno rifiutato la “vita ordinata dell’uomo medio”, sono vissuti in comuni adottando un concetto di famiglia assai diverso da quello tradizionale.
I loro figli hanno usufruito di una libertà incontrollata e spesso si sono ritrovati sballottati e confusi, da adolescenti hanno cercato di superare i genitori in eccesso dei limiti. E oggi, diventati a loro volta genitori, si chiedono come allevare i propri figli: se trasmettendo loro gli ideali dei nonni o scegliendo la via di una (almeno parziale) normalizzazione.
Nel documentario I nipoti dei fiori Aureliano Amadei racconta la sua personale esperienza da figlio di due genitori membri della generazione “più anticonformista della Storia”, e intervista i suoi coetanei, oggi fra i quaranta e i cinquant’anni, con alle spalle una storia simile alla sua.
Gli intervistati si raccontano senza reticenze, ricordando episodi clamorosi e responsabilità troppo grandi, compresa quella di dovere occuparsi dei propri genitori; ammettono la vergogna nell’essere cresciuti sentendosi sempre diversi dai coetanei e il bisogno di costruirsi quei limiti che non erano stati loro dati.
Ai propri figli un po’ cercano di dare loro una struttura più solida, un po’ di perpetuare quei valori di libertà e autonomia che hanno appreso, sentendosi, come dice Amadei, “aggrediti dal mondo, soli contro tutti”, nel non voler cedere al consumismo imperante.
I nipoti dei fiori mescola testimonianze e filmati d’archivio, home movies e audio d’epoca, immagini rielaborate artisticamente e momenti di riflessione sospesa. Scritto dallo stesso Amadei insieme a Ilenia Amoruso e montato da Silvana Costa, il documentario ricostruisce il tessuto variegato di un’esperienza che il presente tende a rimuovere, un po’ perché quella generazione non ha fatto la rivoluzione che voleva, un po’ perché quell’energia e quella vitalità oggi sembrano non esistere più.
Raccogliendo le testimonianze dei figli di una famiglia allargata, il regista realizza l’affresco di una generazione completamente votata alla libertà. Ne escono fuori complessi dilemmi morali.
Non è facile essere figli di quella generazione che, all’indomani del boom economico degli anni ’60, ha completamente ripudiato i valori dei propri genitori, ridefinendo l’idea stessa di famiglia e adottando la logica della sperimentazione in ogni campo (artistico, letterario, musicale, ecc.), con la droga a fare da “benzina” principale per qualsiasi attività.
Il documentario di Aureliano Amadei (20 sigarette, Il leone d’Orvieto) in questo senso rappresenta il tentativo, da parte di una persona che in quella realtà ci è cresciuta, di fare i conti con il lascito di quelle folli esperienze vissute durante l’infanzia con i propri visionari genitori.
Raccogliendo le testimonianze degli eredi di una grande famiglia allargata (dove una donna poteva arrivare ad avere fino a cinque compagni diversi e sei figli), il regista realizza il suo personale affresco di una generazione completamente votata alla ricerca della libertà, in qualsiasi luogo e ambito: i racconti dei viaggi nelle più svariate località esotiche del mondo (India, Brasile, Perù, Sri Lanka, Africa subsahariana) offrono l’occasione per descrivere la particolare filosofia di vita che possedeva il popolo dei “figli dei fiori”.
Tra gli itinerari dettati dall’oppio e dalla coca, la fascinazione per l’induismo e l’ideale del sesso libero, ciò che esce fuori dalle interviste condotte ai bambini di allora (oggi diventati genitori) è un difficilissimo dilemma morale che pone, da una parte, il problema di sottoporre nuovamente i propri figli (nativi digitali) a quella stessa anarchia esistenziale, e dall’altra il rischio di abbandonarli definitivamente alle mani dell’ipercinetica e alienante società moderna.
I nuovi padri quindi, anch’essi passati in gioventù per l’abuso di sostanze, sono chiamati a fare una scelta per quanto riguarda la crescita dei propri rampolli. La soluzione “democratica” a cui alla fine sembrano arrivare, optando per una via di mezzo tra la libertà di espressione e la responsabilità sociale, contiene in realtà dentro di sé tutto il rimpianto per un’adolescenza vissuta in maniera differente rispetto ai coetanei più “normali”.
In definitiva, quello che la generazione dei “nipoti dei fiori” desidera maggiormente, è dunque lasciarsi alle spalle i fantasmi dei propri predecessori, fissandoli all’interno di immagini in Super8 con cui chiudere per sempre i conti con il passato e rendere allo stesso tempo più facile la vita ai propri figli.
Dal 10 giugno l’estate 2025 a Bergamo si illumina con il nuovo programma di Arena Santa Lucia.
L’esperienza del cinema all’aperto, speciale, coinvolgente, unica, nel bellissimo chiostro di via Santa Lucia 14 presso la scuola Imiberg, riprende anche quest’anno con tantissimi titoli a soli 3,50.
Arena Santa Lucia programma, durante l’estate, i migliori film d’essai della stagione, ma anche anteprime, eventi speciali, incontri con gli autori, film in versione originale, classici e film per famiglie. Tante possibilità in cui ciascuno può scegliere ciò che più lo appassiona.
E’ online la prima parte del programma fino al 24 luglio con inizio delle proiezioni alle 21.30.
TANTISSIMI TITOLI A SOLI 3,50, Arena Santa Lucia aderisce infatti alle proposte del ministero: “Cinema revolution” per tutta l’estate i film europei (la maggior parte) a soli 3,50.
ARENA SANTA LUCIA è organizzato da S.A.S. Servizio Assistenza sale cinematografiche, con il sostegno della scuola Imiberg.
L’inaugurazione è prevista martedì 10 giugno ore 21.30 con uno degli eventi speciali. I NIPOTI DEI FIORI un docufilm intimo e divertente che, attraverso i ricordi di una generazione, ci regala una prospettiva inedita sulla controcultura hippie, sugli anni settanta, i figli dei fiori e i figli dei figli dei fiori. Proiezione e incontro con il regista Aureliano Amadei in dialogo con lo scrittore Cristian Ceresoli.
Altre serate speciali in cui si incontreranno i registi sono: martedì 17 giugno con IL COMPLOTTISTA e l’incontro con il regista Valerio Ferrara, e martedì 3 luglio con ATALANTA UNA VITA DA DEA e l’incontro con il regista Beppe Manzi.
Arena Santa lucia ospita poi la nuova edizione di OPEN YOUR EYES la rassegna dedicata a CINEMA AMBIENTE E SOSTENIBILITA’. I titoli in programma di questa sezione sono: MAURO CORONA LA MIA VITA FINCHE’ CAPITA, il film Premio Oscar come miglio animazione FLOW; il coinvolgente IL ROBOT SELVAGGIO e il film tratto dalla storia vera di Mathyas Lefebure FINO ALLE MONTAGNE.
Diverse opportunità anche per gli amanti dei film in lingua originale e dei classici: in programma tra gli altri ci sono: A COMPLETE UNKNOWN; PULP FICTION; NO OTHER LAND; DOGVILLE; ANORA; EMILIA PEREZ.
Diverse serate dedicate a film adatti anche alle famiglie come LILO E STICH e UN FILM MINECRAFT.
Tantissime opportunità per vivere l’esperienza del cinema all’aperto con titoli di tutti i tipi nel suggestivo chiostro della scuola Imiberg in via Santa Lucia 14.